gianluca
Amministratore
Città: Lidi e dintorni
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Inserito il - 17/07/2015 : 12:33:02
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Chi ha avuto l'onore o il piacere di assistere alla nascita delle prime radio private, allora chiamate comunemente Radio libere, come ci cantava Eugenio Finardi nella canzone "La radio", ascolatando l'FM di oggi in Italia, tutta occupata dai grossi network, sostanzialmente uguali fra loro, non si può certo dire che ci sia stata un'evoluzione positiva: i pesci grossi hanno via via mangiato i piccoli col risultato di una noiosa trita e ritrita omologazione dei contenuti, togliendo sempre più spazio alla vera libertà di espressione dei piccoli, che in buona parte, anzichè proporre qualcosa di alternativo, salvo le dovute eccezioni, scopiazzano gli stessi grandi che li hanno uccisi..
Manca la radio locale di paese, quella sulla quale ogni piccola comunità era perennemente sintonizzata non solo per le "dediche e richieste" ma anche per mantenersi informata su avvenimenti, iniziative e progetti del luogo.
Sono in tanti a rimpiangere questo e altrettanti nuovi soggetti che, pur non avendo vissuto quegli anni meravigliosi, vorrebbero creare nuove emittenti radiofoniche private lebere e locali.
Ma purtroppo la legge non ci aiuta, anzi... ha premiato i grandi e congelato la situazione impedendo a nuovi soggetti di poter entrare in questo importante settore o servizio. Le frequenze libere non ci sono, sono sprecate da un esubero vergognoso di inutili ripetitori in mano ai network nazionale e alcuni scimmiottatori provinciali o regionali che sono riusciti, non si sa come, a comprare frequenze a destra e a manca sulle spalle di piccole emittenti che per 4 soldi si sono svendute lasciando così l'ascoltatore ubriacato da emittenti che si scopiazzano l'una con l'altra, a discapito dell'originalità e del piacere di poter scegliere.
Chissà per quale strano motivo tutte le radio trasmettono la stessa canzone da un album per mesi, poi altrettanto misteriosamente tutte insieme abbandonano quella canzone a favore di un'altra, sempre unica per tutti.. e così via.
Ai tempi d'oro della radiofonia privata, quella giustamente definita libera, ogni emittente lanciava una canzone secondo i criteri di scelta degli speackers o dei direttori artistici, ci si scopiazzava anche allora, è innegabile, ma restava comunque un'ampia varietà di generi musicali da poter ascoltare, facendo scorrere il "filo di sintonia" ( come nella canzone Lupo solitario DJ di Marco Ferradini)
Cosa possiamo fare oggi per riappropriarci della libertà di espressione, oltre che aprire una web radio che darà ben poca soddisfazione tecnica e piacere di competizione all'ultmo watt.. oltre a ben pochi ascoltatori, se escludiamo gli amici dei social network invitati ripetutamente attraverso link ad ascoltarci?
Non saprei, anche la strada della Radio Comunitaria, teoricamente percorribile, sembra del tutto ignorata da chi ha tentato di fare domanda al ministero.
resta comunque ancora uno sprazzo di "terra di nessuno" un fazzoletto sgualcito forse, ma in tanti ci si stanno avventurando, o ci hanno provato. Parlo dell'AM, delle Onde Medie un tempo considerate riservate solo ai vecchietti con la radiolina sul comodino. Da quando la RAI ha spento la quasi totalità dei trasmettitori, lasciando i pochi miseramente accesi a bassa potenza, molte frequenze, soprattutto durante le ore diurne, sono completamente libere e, con una buona antenna e anche solo una ventina di watt, si coprono aree molto vaste. (Per un ambito strettamente locale, come un piccolo paese, bastano anche 100 mW!!) La legge non è chiara, pare che solo due emittenti private italiane (Studio x e Radio Kolbe) abbiano la licenza perchè richiesta contestualmente a quella per l'FM nel "90 con la tristemente nota legge Mammì. Alcuni si sono aggiunti approfittando del vuoto normativo facendo le cose in grande, come Challenger e Media Veneta o come I-AM Radio, che trasmettono da anni 24 ore su 24, altri trasmettono in modo sporadico o saltuario, oppure su aree molto ridotte. Certo a questi nuovi apripista i problemi non sono loro mancati, ma avendo le disponibilità economiche (siamo sempre li..) per fare ricorso al TAR, hanno ottenuto di poter continuare le trasmissioni sperimentali, in attesa di una regolamentazione che dovrebbe o potrebbe arrivare i tempi brevi. Aspettiamo fiduciosi anche se le onde medie non sono forse le più idonne per trasmissioni locali, sia per la grandezza dell'antenna che per il fatto che, mentre l'FM a portata ottica consentiva a diverse emittenti a distanze anche di soli 20 Km di poter utilizzare la stessa fequenza, per il taglio quasi netto che avveniva a una certa distanza, con le onde medie il calo è molto graduale e logaritmico, per cui il segnale per una vasta area potrebbe interferire con un altro in isofrequenza. E poi.. alcune nuove autoradio sono prive della banda AM, in casa gli alimentatori switching di tutte le apparecchiature moderne (TV, PC, telefoni, ecc) producono disturbi proprio sulle onde medie, e la cosa più grave è che la maggior fonte di disturbi sono i contatori digitali della rete elettrica che utilizzano onde convogliate per comunicare i dati.. e non si capisce come possano essere stati omologati, vista la severa normativa (forse non per tutti) in materia. Quanti saranno allora i potenziali ascoltatori sulle onde medie? Se ci saranno contenuti interessanti soprattutto di interesse locale, potremmo avere qualche speranza, in attesa comunque che si liberi l'affollamento assurdo e inutile dell'FM e ci concedano di poterla nuovamente utilizzare in libertà, non solo per alcuni, ma per tutti.. Viva la radio!
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