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Storia della Radio e Televisione:
Radio e TV private italiane

tipco studio di radio privata negli anni 70 - 80

All' inizio del 1975 in Italia nascevano le prime radio private, allora chiamate "Radio Libere". L' etere era ancora libero e bastava un piccolo trasmettitore da 5 Watt per farsi sentire fino a 20 Km di distanza. Le prime radio private non ebbero vita fascile, nonostante il loro enorme successo, perchè venivano via via sequestrate dalle Forze dell' Ordine, ma mancava una legge che regolamentasse questo settore, quindi venivano sempre presto dissequestrate. Quale fu la prima radio privata non è facile stabilirlo, certo fra le primissime che si affacciarono timidamente nell' etere ricordiamo "Radio Milano International" , "Radio Val Camonica e "Radio Parma",  ma ne nascevano nuove ogni giorno, fino ad intasare presto  letteralmente l' etere e a dovere continuamente lottare fra loro con aumenti di potenza fino a decine e decine di Kilowatt. 

Ancor prima, nel 1972, esordì la prima Televisione Privata Italina: "Tele Biella", che trasmetteva via cavo e solo in seguito via etere,.ma solo nel 1976 il fenomeno si diffuse in tutto il Paese, trasmettendo per lo più sulla 5° banda UHF TV.

Una sentenza della Corte Costituzionale  del 1976  decretò la fine del monopolio della RAI. Inizialmente fu consentita alle radio private, operanti su base locale, la trasmissione in modulazione di frequenza e furono riservati alcuni canali alle televisioni private locali. La limitazione relativa alla possibilità di trasmettere solo in ambito locale fu aggirata  negli anni 80 attraverso accordi che portarono alla creazione di gruppi di emittenti, o network, in grado di coprire l'intero territorio nazionale. Analogamente, anche le televisioni private costituirono dei network capaci di trasmettere su tutto il territorio nazionale, attraverso una rete di ripetitori, o tramite satellite. La prima legge che regolamentò il settore risale al 1990, anno in cui tutti si accaparrarono canali e frequenze per sfruttarli o rivenderli a caro prezzo, dato che non era più possibile l' accesso di altri soggetti, in quanto l' etere era già sovraffollato.

 

Con la Tv digitale terrestre, che permette di sfruttare un normale canale televisivo per trasmettere anche 8 programmi TV e alcuni Radio a qualità però più scadente, anche se ad un osservatore non esperto questo particolare certo sfugge, .si è cercato di permettere ad altri soggetti di entrare nel "business" radio televisivo.

Anche in questo caso, solo il tempo permetterà di valutare se sia stata o meno una scelta ponderata, certo crea non poche difficoltà ai tecnici e installatori, per i tanti problemi tecnici nuovi da risolvere o arginare.

radio centrale, Rete Cemtrale Bologna 107,700 1982-1988 (Max Benuzzi)

 

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